La norma ISO 45001 ha raggiunto la fase di FDIS (Final Draft International Standard): il 30 novembre, il Final Draft è stato rilasciato per l’avvio della votazione finale, che si concluderà il 25 gennaio 2018.
Le aziende certificate con l’OHSAS 18001 (in Italia oltre 16000) hanno l’opportunità di valutare la migrazione al nuovo standard ISO che è sufficientemente vicino allo standard emesso dalla BSI da non dover richiedere uno sforzo straordinario.
Ma perché fare questa migrazione, a maggior ragione se poi le differenze non sono così tante?
Dal momento che la maggioranza delle aziende con la certificazione OHSAS 18001 sono anche certificate ISO 9001 (e quindi appena migrate o in corso di migrazione alla versione 2015) e spesso ISO 14001, c’è una grande opportunità di rendere i 3 sistemi di gestione veramente integrati, sfruttando la convergenza che l’ISO ha fatto dei 3 standard, basati sulla stessa High Level Structure (HLS).
In particolare è molto importante la convergenza relativa alle tematiche del rischio, dal momento che rischi e opportunità si intersecano molto spesso. Due esempi, ma se ne potrebbero fare mille:
- La norma relativa alla sicurezza richiede di valutare il rischio anche nei fornitori e nei subappaltatori, ma questi rappresentano anche una fonte di rischio per il sistema qualità
- Un impianto non controllato periodicamente (manutenzione preventiva – requisito di qualità) può determinare infortuni dei lavoratori (Sicurezza) e inquinamento (Ambiente)
Questa spinta all’integrazione fra sistemi rende ancor più utile il supporto del software: gli attori coinvolti nella analisi, nei piani di azione, nei controlli sono tanti anche in strutture medio piccole, e tutte e 3 le norme impongono al management di monitorare il raggiungimento degli obiettivi.

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